Employer branding nel settore assicurativo

Autore: Matteo Rapalli | Responsabile Comunicazione in Leonardo Assicurazioni con Paola Bruzzi | HR Business Partner di Leonardo Assicurazioni

Vuoi rendere la tua azienda attrattiva per i giovani talenti?

Con il termine Employer Branding si indicano tutte le attività di definizione e comunicazione dell’identità aziendale rivolte ad attrarre nuovi collaboratori.

Il mercato del lavoro è sempre più un mercato

L’employer branding è un tema fondamentale in un mercato del lavoro sempre più diversificato e dinamico, che vede cambiare i punti di riferimento e i criteri di scelta per le nuove generazioni.

Gli stessi concetti di ricerca e offerta hanno cambiato ruolo nel linguaggio, se ieri si “ricercava” il lavoro da qualcuno che lo “offriva”, oggi sempre più spesso parliamo di ricerca di collaboratori, recruiting, head hunting e fioriscono le agenzie che propongono questo tipo di attività alle aziende.

Chi si affaccia oggi al mondo del lavoro ha una visione (quasi sempre) molto diversa da chi il lavoro lo offre.

Nell’ambito della comunicazione la chiave del successo è riuscire a mettersi nei panni del nostro interlocutore, che significa capirne le esigenze, i timori, le aspirazioni e il linguaggio. Attenzione, non significa parlare la sua lingua (se apriamo un profilo su Tik Tok e facciamo un balletto per parlare ai giovani, al massimo li faremo ridere), significa intercettare il suo interesse e offrire risposte alle sue domande. Che spesso non sono le nostre.

Abbiamo fatto una chiacchierata con Paola Bruzzi, HR Business Partner di Leonardo Assicurazioni, che collabora con noi alla definizione delle strategie di recruiting e formazione per i nostri clienti, quali sono, a partire dalla sua esperienza pluriennale, i temi che intercettano gli interessi dei candidati.

Da questo confronto è uscito un piccolo decalogo che, senza pretendere di competere con altri ben più autorevoli, vuole riassumere alcuni concetti che possono essere utili quando si decide come comunicare la propria azienda.

7 aspetti fondamentali per chi cerca lavoro oggi:

1- Coerenza
Quando presentiamo o raccontiamo la nostra azienda dobbiamo dire la verità. È inutile, anzi controproducente, promettere quello che non potremo mantenere. È facile cadere nella tentazione di raccontare un’azienda ideale, ponendo l’accento su temi e valori ma attenzione, chi ci ascolta è molto attento e conoscerà da vicino la realtà, non dobbiamo deluderlo, piuttosto è meglio dissuaderlo se le sue aspettative non possono essere soddisfatte.

2-Valori
I valori aziendali devono essere esplicitati. Anche in questo caso devono essere reali, condivisi e non superficiali. Devono anche essere declinati in azioni concrete: se parliamo solo di “Qualità”, “Rispetto”o” Sostenibilità” non stiamo dicendo niente. Se per ognuno di questi termini abbiamo una declinazione concreta o un progetto solo allora possiamo considerarli parte di un’identità unica e riconoscibile.
Il candidato valuterà l’offerta soprattutto dal punto di vista della congruenza tra i suoi valori e quelli dell’azienda.

3- Profilo professionale
Le persone cercano nel lavoro una realizzazione professionale che non si limita all’aspetto economico. È fondamentale proporre un profilo ben definito nelle competenze, nel ruolo e soprattutto nel percorso di crescita. La professione di consulente oggi prevede una formazione complessa e continua che unisce hard e soft skills particolarmente evolute; la trasformazione del welfare sta investendo i professionisti del settore di un ruolo sociale molto più profondo che nel passato; anche nelle realtà aziendali più piccole ci sono grandi possibilità di strutturare percorsi di crescita articolati; ma tutto questo chi arriva da fuori non lo sa, anzi, la visione stereotipata consulente/venditore è ancora molto diffusa. È importante comunicare in modo efficace la professione.

4-Formazione
I giovani non cercano il “posto” di lavoro, cercano percorsi di crescita professionale. Nessuno vuole immaginare se stesso in un eterno presente nel quale il risultato è raggiunto. La formazione è fondamentale e, come accennato sopra, oggi non si può limitare a questioni tecniche ma deve spaziare in diversi ambiti, da quello della cultura di settore a quello dell’intelligenza emotiva e delle soft skills, per fare qualche esempio. Il continuo aggiornamento (con supporti didattici evoluti, multicanale e digitali) è fondamentale, la velocità del cambiamento impone che la formazione affianchi la professione e ne sia sempre di più parte integrante.

5-Strumenti digitali e web
L’evoluzione tecnologica non è più limitata agli strumenti, ha modificato radicalmente il modo di vivere e di relazionarsi delle persone. Non si tratta solo di ottimizzare i processi con l’adozione di dispositivi e piattaforme digitali ma di cambiare approccio e linguaggio. Questo vale quando ci si proietta sul mercato ma anche quando ci si pone l’obiettivo di offrire ai propri collaboratori l’opportunità di esplorare nuove modalità di relazione con l’azienda e con i clienti.

6-Ambiente di lavoro
I giovani cercano un ambiente di lavoro che permetta loro di esprimersi. Parliamo di ambiente e non di luogo perché quello che ci interessa evidenziare è la stretta connessione tra le diverse componenti che determinano l’esperienza lavorativa. La cura e lo studio degli spazi è importante ma deve accogliere una modalità lavorativa basata sull’ascolto, il confronto, lo scambio, la creatività, l’autonomia e il lavoro in team.

7-Work Life Balance
Non è solo smart working. La possibilità di svolgere la propria professione (almeno in parte) a prescindere dal luogo fisico, oggi, soprattutto dopo la pandemia, è data praticamente per scontata dalle nuove generazioni.
Il valore aggiunto che possiamo offrire è un equilibrio tra tempo di lavoro e tempo di non-lavoro che preveda una maggiore flessibilità sia dal punto di vista organizzativo sia da quello dello sviluppo di interessi e passioni che ampliano le competenze trasversali.